GIANNI DE TORA

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1986 Galleria Centrosei, Bari 22 febbraio 20 marzo

 
 
ARTICOLO DI ARCANGELO IZZO SU NAPOLI PIU' DEL MARZO 1986

Bari

Al «centrosei» di Bari espone i suoi ultimi lavori il napoletano Gianni De Tora sempre alla ricerca di nuove istanze linguistiche che, pur tendendo al clima geometrico, matematico e razionale, orientano le forme e le immagini verso una sensibilità poetica e una griglia di luce tali da restituirle con una nuova identità. «La porta del tempo», «Nella notte dei tempi», «Il sole» sono titoli di opere ricche di tensioni, dice Santa Fizzarotti, che rivelano tutti i passaggi del lavoro di De Tora, nel quale affiora sempre la centralità dell'esperienza sensoriale e corporea.

 
TESTO DI SANTA FIZZAROTTI SUL CATALOGO DELLA MOSTRA

Per Gianni De Tora

Il culto del "Sole" ha radici antiche. Fra il mito e la leggenda si è sviluppata la storia nella sua totalità: gli artisti hanno scritto le vicende degli uomini attingendo alle sacre fonti della Natura, del ciclo delle stagioni, dei movimenti celesti. Gianni De Tora utilizza la pittura per tentare "la quadratura del cerchio" per prendere coscienza delle realtà sensibili attraverso il linguaggio geometrico, matematico e razionale. L'artista cattura le griglie sottili della luce per ricostruire le forme delle cose. La cultura mediterranea affiora spontanea dalle opere di De Tora che cerca soluzioni universali, sistemi archetipici, relazioni segniche, nuove istanze linguistiche. La sua "geometria" scaturisce dalla necessità di non perdersi nel magma fluido della materia e delle passioni rispettando, in tal modo, le filosofie europee contemporanee. I colori primari appaiono spesso inseriti in strutture essenziali come il cerchio, il triangolo, il quadrato ... all'interno delle quali abitano i simboli cosmici , dominatori del mondo. L'artista dunque accetta il suo destino di uomo, di frammento della natura in preda alla forza dei venti, delle catastrofi, dell' imprevedibilità del linguaggio. "La porta del tempo", " Nella notte dei tempi", “ Il sole” ... sono titoli di opere ricche di tensioni, di immagini primitive amplificate dalle mediazioni culturali che tentano di recuperare la centralità dell'esperienza sensoriale e corporea. La scoperta delle forme elementari e l'uso di un linguaggio sottilmente poetico generano una struttura iconografica e verbale che raccoglie le esaltazioni dell'artista alla conquista del principio della vita che può essere raccontata nella sua interezza soltanto dall'arte.

 
 
cartolina invito personale al Centrosei Bari 1986
 

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